Le difficoltà del settore caseario del Cansiglio e i "cervi espiatori"

Le difficoltà del settore caseario del Cansiglio e i "cervi espiatori"

Nell'area del Cansiglio sono presenti due piccoli caseifici che, in maniera diversa, sono stati capaci fino ad oggi, di difendere la propria indipendenza rispetto ai grandi processi di concentrazione verificatesi a livello regionale e di riqualificare la propria produzione. Il caseificio del Cansiglio-Alpago è oggi una azienda riconosciuta nel mercato interno ed in quello europeo per la produzione di latte biologico di alta qualità e di formaggio bio e lavora circa 45 quintali di latte al giorno, mentre il caseifico di Fregona (Agricansiglio), che lavora circa 90 quintali al giorno, si è affermato per la qualità dei propri formaggi, in particolare il
Moesin e l'Inbriago. Queste realtà vivono oggi un momento di difficoltà che rischia di portare ad una crisi del settore. Le cause di questa situazione sono complesse e non possono certo essere individuate con la presenza dei cervi che sono diventati il parafulmine di comodo (cervi-espiatori) per nascondere altre e ben più pesanti responsabilità. Innanzitutto vi è una congiuntura economica che vede il prezzo del latte calare a fronte di un aumento costante del prezzo dei cerali utilizzati per l'alimentazione del bestiame. In secondo luogo va segnalato il fatto che le aziende zootecniche del Cansiglio hanno dovuto indebitarsi pesantemente per fare fronte agli investimenti strutturali richiesti dall'Ente che gestisce le proprietà demaniali (Veneto Agricoltura).
Il Caseificio del Cansiglio è riuscito in questi anni a remunerare i propri soci-produttori in misura molto superiore al prezzo medio di mercato e ha fatto del Cansiglio un'area leader nel rapporto prodotto-territorio-qualità. Mentre la mozzarella di bufala campana viene bloccata in quasi tutti i mercati mondiali, la mozzarella bio del Cansiglio è richiesta a Londra e in Germania. La riconversione biologica avviata oltre venti anni fa in Cansiglio rappresenta un punto fermo della politica agricola e di difesa del territorio e delle sue comunità che non deve essere in alcun modo tradita e abbandonata. In questo senso preoccupa e allarma il silenzio e il passivismo che Veneto Agricoltura sta dimostrando in questo mesi. Chiediamo pertanto che la Regione Veneto e Veneto Agricoltura si attivino fin da subito per fare fronte alle difficoltà del settore, mettendo in campo tutte le misure di difesa della produzione biologica del Cansiglio. E' giunto il momento di ricercare e tessere nuovi rapporti di collaborazione e partenariato tra le aziende casearie del territorio bellunese e trevigiano. In secondo luogo bisogna fare in modo che le esigenze del Cansiglio trovino riconoscimento nel nuovo PSR (Piano di Sviluppo Rurale) e siano vincolate alle esigenze di difesa del territorio e della sua biodiversità. Da ultimo è necessario che le Provincie verifichino e quantifichino i danni prodotti dalla fauna selvatica e provvedano a compensarli. Nei prossimi giorni il consigliere regionale Piero Pettenò chiederà all'assessore Zaia un incontro ed un chiarimento su queste questioni.
per il Comitato Parco Cansiglio, Mario Azzalini


NDR (copiata dal sito)
Cansiglio: il Parco che non c'è !

Il Parco del Cansiglio, contrariamente a quanto si crede, non è mai stato istituito nè sappiamo quando lo sarà.

Da molti anni il Comitato per il Parco si batte per una Legge di Istituzione del Parco che riconosca il Cansiglio come area protetta.
Oggi stiamo lavorando per una proposta di legge per un Parco Interregionale veneto-friulano che unifichi l'amministrazione del territorio demaniale veneto e friulano, che coniughi salvaguardia ambientale ed economia locale e che si connetta alle altre aree protette del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.